A
tutti noi è capitata, almeno una volta, l'esperienza di cominciare
male una giornata.
Usciamo
di casa e vediamo un segno o un'ammaccatura sulla macchina e di colpo
il nostro umore si incupisce, etichettando tutta la giornata come
“infausta”. È normale che questo accada, ma sicuramente non ci è
utile quando andiamo sul lavoro e dobbiamo sbrigare faccende
importanti. Non possiamo saltare la giornata, sarebbe come dire “oggi
non vivo, aspetto domani per riprendere ad esistere”. Invece
dobbiamo essere produttivi anche quando sembra che tutto sia
sfavorevole. Come fare?
Prima
di tutto dobbiamo pensare alle tre P di Martin
Seligman:
Permanente
Pervasivo
Personale
Quando
ci succede qualcosa tendiamo a pensare che sia Permanete.
Un
piccolo problema fisico, anche se risolvibile, ci sembra che non
passi mai. Pensiamo ad una storta. Il dolore ci impedisce di
camminare, il piede magari è gonfio e la terapia è lunghetta. La
guarigione procede bene ma noi siamo impazienti, forse pensiamo che
resteranno tracce, cosa inverosimile.
Spesso
siamo portati a credere che l'evento sia Pervasivo, cioè
l'ammaccatura sia il presagio di una serie di inconvenienti futuri,
che si allargano ad altri aspetti della vita. Scordiamo che i
“fatti” sono tutti staccati fra di loro. Non esiste nessuna
ragione logica che connetta un incidente con possibili altri, ma noi
comunque continuiamo a credere in questa possibilità. Ciò dipende
dalle nostre credenze di Copione
e dalla nostra posizione
esistenziale.
Ecco
che, una discussione con il partner porta subito alla conclusione che
sia in atto la fine del rapporto, una parola sbagliata e l'affinità
sembra finita. Naturalmente non è così.
“Ma
capitano tutte a me”? Questo è il tipico atteggiamento Personale,
in cui tutto ciò che accade sembra provenire da un nostro
difetto interno, da una nostra mancanza di carattere o una nostra
pseudo propensione al fallimento o ad una sensazione di
inadeguatezza. Così, ad ogni piccolo evento, ci sembra di essere
Fantozzi.
Perché
succede questo?
È
colpa delle generalizzazioni che il nostro cervello sa fare molto
bene.
Ci
è andata male con quella ragazza? Andrà male sempre! Questo è
falso. Anche se andasse male con tre o quattro, questo non
significherebbe che siamo sfigati con tutte le ragazze del
pianeta!
Confondiamo,
nel nostro cervello, la “particolarità” con la “totalità”.
La
nostra mente è costruita in questo modo perché, grazie a questa
proprietà, noi possiamo imparare velocemente da una o più
esperienze singolari e trarne una regola generale. È utile
quando dobbiamo imparare che una “rosa” ha un gradevole profumo.
Dall'esperienza particolare di una sola rosa desumiamo che tutte le
rose esistenti al mondo abbiano lo stesso odore.
Per
apprendere un qualcosa, la nostra mente schematizza, crea
generalizzazioni e cataloga.
Schematizza
per semplificare ciò che vede e sente, generalizza tutto
ciò che gli succede di particolare, elevandolo a leggi universali,
cataloga tutto ciò, inserendo le varie esperienze acquisite
in tanti schedari, dove raccoglie ciò che è buono e ciò che è
cattivo, le proprie convinzioni e credenze. Con questo sistema noi
crediamo di poter comprendere il mondo che ci circonda. Ma, in alcuni
casi, il meccanismo si inceppa e trasforma un evento negativo in una
legge.
Questo
sistema è sbagliato, soprattutto quando parliamo di esseri umani.
Molti uomini hanno esperienze negative con un paio di donne e subito
passano alle generalizzazioni, per cui tutte le donne sarebbero
cattive, facendo nascere una regola stupida.
Le
tre P ci fanno capire che, prima di gettare a mare la
giornata, sarebbe meglio fermarsi, fare qualche respiro profondo e
pensare che stiamo cadendo in una trappola mentale, da cui è
possibile uscire.
A.F.
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